I pesci d'aprile su MCmicrocomputer

È idraulico il più antico computer conosciuto

MCmicrocomputer n° 139, aprile 1994

Una sensazionale scoperta scientifica è stata annunciata da alcuni ricercatori della Miskatonic University di Arkham, nel Massachussets. Essa corona un lavoro di oltre due anni durante i quali un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da archeologi, storici, matematici, ingegneri idraulici ed informatici, ha studiato i resti di una vasta rete di canali artificiali situata in Egitto e risalente a quasi duemila anni prima di Cristo. La sorprendente conclusione cui è giunta la ricerca è che quella costruzione, della quale per millenni si era perso il significato, è in realtà un vero e proprio calcolatore digitale.

I canali sono situati nei pressi del lago artificiale di Meride, capolavoro dell'ingegneria idraulica egiziana, e sono collegati al famoso labirinto di Amenemhet III, di cui costituivano la parte sotterranea.

Il labirinto era noto sin dall'antichità: Erodoto lo visitò di persona verso il 450 a. C., ed è citato nelle opere di Plinio e Diodoro Siculo; anche Strabone lo visitò, pochi anni prima di Cristo, ma esso era già parzialmente in rovina ed il suo uso dimenticato. Voluto da Amenemhet III (1842-1797 a. C.), terz'ultimo faraone del Regno di Mezzo, fu descritto da Erodoto come un ampio complesso di edifici collegati tra loro e circondato da un unico muro esterno. Comprendeva dodici grandi cortili coperti ed era sviluppato su due piani di cui uno sotterraneo. Ogni piano aveva oltre 1500 stanze variamente collegate mediante una rete di passaggi tortuosi e corridoi. Ad Erodoto non fu però consentito visitare la parte sotterranea, rigorosamente protetta dai sacerdoti.

Il labirinto fu riscoperto sul finire del secolo scorso dall'archeologo sir Flinders Petrie, che mise in luce i resti dei canali estesi su un'area di 350 per 280 metri. I canali sono risultati collegati sia al lago artificiale di Merida che alla piramide di Hawara dove è sepolto Amenemhet III.

I recenti studi dei ricercatori della Miskatonic hanno accertato che la rete di canali costituiva in effetti il nucleo centrale di un gigantesco calcolatore numerico a logica binaria: complicati sistemi di chiuse e paratie mobili regolavano il flusso dell'acqua consentendo la realizzazione delle porte logiche elementari AND, OR e NOT. Apposite pozze fungevano da accumulatori e sommatori, ed in almeno un caso è stata rinvenuta una struttura a vaschette assimilabile ad un registro a scorrimento lineare.

Da una prima ricostruzione sembra che il colossale computer idraulico avesse una capacità di memoria pari ad almeno 16 KByte ed una velocità di calcolo sull'ordine del centinaio di operazioni all'ora, con precisione di cinque decimali. In una relazione preliminare il professor Poisson avanza l'ipotesi che esso sia stato utilizzato per la progettazione delle piramidi, il che chiarirebbe finalmente il mistero della grande precisione matematica con cui queste immense opere di ingegneria furono realizzate.

Pesce d'aprile pubblicato fra le notizie di MCmicrocomputer n° 139, aprile 1994
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Ultima modifica: 4 settembre 2006
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