Gli editoriali di Byte Italia

E bravo, Bill...

Byte Italia n° 6, giugno 1998

Anche a Bill Gates si pianta Windows, avete visto?

E invece no. Sono spiacente ma devo deludere tutti coloro che hanno gongolato per la comparsa dello "schermo blu" durante la presentazione di Windows 98 all'ultimo Comdex di primavera, leggendo in quell'eclatante evento il segno inequivocabile della giustizia divina o quantomeno di una nemesi storica da troppi anni latitante.

Le cose invece non stanno così. Al contrario, la nemesi storica è stata invece essa stessa strumentalizzata dal diabolico senso del marketing di Bill Gates. Per dirla in breve, il "crash" di Windows 98 di fronte all'assemblea plenaria del Comdex ed ai giornalisti di tutto il mondo era falso. Una incredibile messa in scena, superbamente progettata e magistralmente orchestrata, nella quale siamo cascati tutti.

Non è fantascienza ed anche io non volevo credere all'amico che mi faceva notare alcune incongruenze nel filmato del fatidico crash. Ma poi mi sono convinto, ed ora tenterò di convincere anche voi.

Premetto che non avevo visto la scena del crash ma solo letto i resoconti giornalistici. Non era comunque difficile credere alla storia: sappiamo tutti con quale frequenza Windows si pianti, così non c'era nulla di sostanzialmente strano nella possibilità che perfino a Bill in persona fosse accaduto.

Ho dunque riesaminato con estrema attenzione il filmato dell'evento, disponibile sotto forma di file MPEG ad esempio sul sito della CNN. Procedendo al rallentatore, quadro dopo quadro, si nota inequivocabilmente una cosa strana: lo "schermo blu" del crash entra scrollando da destra a sinistra! Avete mai visto una cosa del genere? Io no. Inoltre in basso rimane perfettamente visibile la taskbar di Windows, altra cosa strana.

Inoltre, né Bill Gates né la sua "spalla" appaiano realmente imbarazzate dall'evento. Anzi, Bill ha proprio la faccia di quello che se lo aspettava. E pronuncia, forse un attimo troppo presto, una precisa battuta: "That's why we're not shipping it yet", ossia "Ecco perché ancora non lo stiamo consegnando". Un'altra chiave essenziale per la lettura dell'evento.

Tiriamo dunque le fila, e ragioniamo come se fossimo in un libro giallo. La Microsoft doveva presentarsi al Comdex per annunciare una brutta notizia: il ritardo di Windows 98 sui tempi di consegna annunciati da lungo tempo. Ciò non avrebbe fatto bene al mercato ed all'immagine dell'azienda, per cui bisognava inventarsi qualcosa.

Con la sua messa in scena, il bravo Bill ha ottenuto tre grandi vantaggi. Il primo è che ha effettivamente annunciato che Windows 98 sarebbe stato ritardato, ma in un modo per cui l'annuncio è avvenuto tra le righe e soprattutto è stato colto in chiave positiva e non negativa: "come vedete non è ancora stabile come vorremmo, e dunque facciamo il sacrificio di aspettare ancora finché non saremo del tutto certi che sia perfetto". Perfetto.

Il secondo è che Bill, l'antipatico per eccellenza, è diventato improvvisamente simpatico: abbiamo visto che dopotutto è uno come noi, un comune mortale al quale si piantano perfino i computer. Il terzo è che tutti i media del globo hanno parlato di Windows 98 e di Bill Gates, ed anche coloro che non sarebbero mai stati raggiunti da una campagna pubblicitaria hanno indirettamente subito l'esposizione a questa massiccia propaganda.

Tre conquiste fondamentali in un colpo solo, e soprattutto il ribaltamento di una posizione da difensiva ad offensiva. Tanto di cappello a Bill Gates ed al suo staff di marketing, e complimenti a tutta la stampa per aver inconsapevolmente contribuito a fare il suo gioco esattamente nel modo giusto.

Con personaggi del genere in circolazione, chi ha bisogno del Grande Fratello?

Editoriale di Byte Italia n° 6, giugno 1998
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Ultima modifica: 4 settembre 2006
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