Gli editoriali di Byte Italia

(Dis)alleanze

Byte Italia n° 3, marzo 1998

A volte ritornano.

Pochi giorni fa ero a San Francisco dove, assieme ad un ristretto numero di colleghi internazionali, ho partecipato ad uno dei periodici sfoggi di muscoli da parte di Big Blue. La principale fra le varie cose che ci hanno detto e mostrato è che da adesso il maggior produttore di software per Windows NT è... IBM. Subito dopo siamo volati a Seattle dove, ad un tiro di schioppo dal quartier generale di Microsoft, si trova il Kirkland Programming Center di IBM nel quale centocinquanta programmatori lavorano a stretto contatto di gomito con i loro colleghi di Redmond allo scopo di migliorare ed ottimizzare Windows NT sulle piattaforme server IBM.

Disorientante. Un po' come quando a suo tempo scoprimmo che in fondo la Federazione e i Klingon erano in realtà grandi amici.

Segno che dopo il Grande Divorzio finalmente IBM e Microsoft ritornano assieme? No, certo. Tuttavia entrambe le corporation sono talmente grandi da riuscire a collaborare su certi fronti pur continuando a competere su altri, ed abbastanza furbe da capire che un clima di ostilità totale non gioverebbe a nessuna delle due. E così il balletto va avanti, oggi in un verso e domani in quello opposto.

Non è certamente la prima né la più strana fra le tante alleanze di questo pazzo mondo dell'informatica, che ci ha abituato alle cose più varie: da matrimoni giudicati all'unanimità effimeri e poi durati per anni, ai patti di sangue rotti dopo poche settimane.

Chi si ricorda di Ashton-Tate? Fu acquistata da Borland quando quest'ultima era all'apice del successo. Poi un pezzo di Borland fu acquistata da WordPerfect, che a sua volta fu acquistata da Novell che infine la rivendette a Corel. Ma Novell aveva acquistato anche lo Unix dall'AT&T, per darlo poi a SCO, altro bel paradosso.

E Lotus? Il grande avversario di Microsoft e Borland sul terreno degli spreadsheet è ora una divisione di IBM e si occupa soprattutto di evangelizzare il mondo convertendolo al groupware.

E Symantec, che ha raccattato praticamente tutto il sottobosco dei produttori di utility e compilatori a partire dal buon Peter Norton, il programmatore dalla camicia rosa, fino a Zortech, Whitewater, Central Point?

E Cray? Quest'azienda unica al mondo, fornitrice di supercomputer ai militari ed ai meteorologi, fa parte da qualche tempo di Silicon Graphics e mette i suoi GFLOPS a disposizione soprattutto dell'industria degli effetti speciali di Hollywood.

E McAfee, la prima azienda a fare i soldi con gli antivirus, che si è fusa con un'azienda di reti per formare la Network Associates?

E l'americanissima Texas Instruments, che di punto in bianco ha spostato in oriente la sua divisione per i computer portatili vendendola alla taiwanese Acer? (Ma questo non vale, le macchine già le costruiva Acer da anni...)

Per finire a Compaq che, da umile costruttore di PC compatibili (anche se di elevatissima qualità) è giunto dopo pochi anni nell'Olimpo dell'informatica avendo acquisito prima Tandem e poi addirittura Digital Equipment, uno dei nomi più antichi del mercato.

Non è solo la tecnologia a correre a tutto gas, in questo mondo: anche le alleanze, col rischio che in tutto questo turbinio non si sappia più chi fa ciò che acquistiamo.

A proposito, di chi è oggi Cyrix?

Editoriale di Byte Italia n° 3, marzo 1998
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