Gli editoriali di Byte Italia

Per amore o per forza...

Byte Italia n° 2, febbraio 1998

In poco più di un mese, a cavallo fra la fine dello scorso anno e l'inizio di quello attuale, sono avvenuti due eventi analoghi pur se indipendenti, simili nell'effetto ma diversissimi nelle motivazioni, che mi hanno colpito per la strana coincidenza temporale e la totale opposizione delle cause.

Non capita ormai da tempo che si regali il software in sorgente, specie se il software in questione appartiene ad un prodotto commerciale che è o è stato un bestseller mondiale, con milioni di copie in circolazione, e se a regalarlo è un'azienda multimilionaria.

Perché qualcuno potrebbe voler dare via per nulla il frutto del suo lavoro, quando esso rappresenta inoltre il patrimonio strategico della propria azienda? Per due motivi: o non è più così strategico, e quindi può anche essere reso pubblico per fini idealistici, o è troppo strategico e la sua pubblicazione è una tattica politica mirata ad un fine ben preciso.

È del primo tipo la motivazione che ha portato la Id Software, il giorno dell'antivigilia di Natale, a regalare agli appassionati di tutto il mondo i sorgenti di Doom, forse il videogioco più rivoluzionario e controverso della storia. Una mossa encomiabile, perché davvero nessuno li obbligava a farlo. Ora che Doom non è più attuale, essendo stato superato dai suoi successori Quake e Quake II, la sua rilevanza commerciale per la Id è quasi nulla; tuttavia il suo codice, pur se arcaico rispetto a quello dei suoi successori, è sempre istruttivo per un programmatore. Ed è proprio ai programmatori di tutto il mondo che lo dedica il suo autore, John Carmack, con l'augurio di divertirsi e l'invito a sperimentare con esso, magari facendone nascere un progetto cooperativo internazionale senza fini di lucro. Molto ben fatto, complimenti. (Chi volesse i sorgenti, che girano solo sotto Linux per motivi di copyright, può prelevarli dal sito Id alla URL http://www.idsoftware.com).

È del secondo tipo invece la motivazione che ha spinto Netscape a rilasciare i sorgenti della prossima versione 5.0 del suo browser, prevista per la fine di marzo. Secondo quanto annunciato ufficialmente il 22 gennaio, il codice di Communicator Standard Edition 5.0 sarà disponibile a tutti, gratis, "per modifiche e redistribuzione" sul sito Web di Netscape (http://home.netscape.com) dal 31 marzo prossimo; e non è difficile immaginare la grave congestione che colpirà la Rete in quel giorno.

In questo caso la pubblicazione dei sorgenti mette fine, secondo Netscape, alla cosiddetta "guerra dei browser" giocata contro Microsoft a colpi di regali alla gente. Regalando demagogicamente Explorer, cosa per la quale sta anche subendo un procedimento penale, Microsoft ha pericolosamente eroso la diffusione di Navigator; Netscape ha risposto a demagogia con demagogia regalando non solo Communicator in forma eseguibile (che ora è gratis per uso personale) ma addirittura i suoi sorgenti. Una mossa estrema, forse disperata, con cui si vorrebbe riaffermare la leadership assoluta del proprio prodotto. A costo di gettarlo via.

Non riapriamo, per carità, la vecchia diatriba se il software debba essere gratuito o no. Penso tuttavia che disfarsi di un prodotto nuovo e valido per vederlo diffondere non sia il modo più sano di aiutare il pubblico, né forse sé stessi. Le cose di valore non si gettano, altrimenti si sprecano.

Mi dispiace per Netscape, azienda che con ben altri metodi ha saputo conquistarsi la stima e la fiducia dei navigatori di Internet di tutto il mondo e ora ha reagito in modo forse scomposto ad una lotta impari. Ma quanto a stile vince Id.

Editoriale di Byte Italia n° 2, febbraio 1998
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Ultima modifica: 4 settembre 2006
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